Aspettando la geringonça

Elezioni in Portogallo 06.10.19

DATI DEFINITIVI

Partito Percentuale Seggi (tot. 230)
PS 36,65% 106
PSD 27,90% 77
BE 9,67% 19
CDU (PCP + PEV) 6,46% 12
CDS 4,25% 5
PAN 3,28% 4
CHEGA 1,30% 1
IL 1,29% 1
LIVRE 1,09% 1

Aventi diritto: 9.343.084; astenuti: 4.250.660 (45,50%); nulle: 88.539 (1,74%); bianche: 129.599 (2,54%); seggi da assegnare: 4 (circ. esteri)

António Costa (PS) e Jerónimo de Sousa (PCP)

(foto Luca Onesti)

 

 

 

 

 

 

LA DIRETTA ELETTORALE DI THOMAS PROJECT

00h40:

Festeggia anche il PAN (animalisti) con il leader André Silva, che sottolinea, con i suoi 4 parlamentari eletti, la fine dei grandi modelli ideologici. Attacca in particolare i partiti “conservatori” e tra questi mette anche la CDU dei comunisti, che hanno “perso la maggioranza parlamentare”.
Sottolinea la linea di una strategia nazionale di lotta alla povertà e la difesa del “bene comune”, in particolare rivolta alle grandi lotte per la difesa del paesaggio e per l’investimento nelle nuove risorse energetiche.

00h25

“Cari compagni e compagne”. Comincia così il suo discorso trionfale il Segretario del Partito socialista, in Portogallo, vincitore chiaro delle elezioni, dopo quattro anni di governo a capo di un monocolore socialista sostenuto, come mai prima era accaduto, dal Partito Comunista e dal Bloco de Esquerda.
“Determinazione, gioia, e rinnovato senso di responsabilità” tra le parole d’ordine di Costa. Dà poi la sua analisi:

1) chiara vittoria del Partito socialista e rafforzamento della sua collocazione politica in Portogallo;
2) il Ps aumenta in numero assoluto i suoi voti, anche rispetto la loro collocazione geografica nel Paese;
3) il Ps vince in 15 dei venti collegi elettorali, manifestando la sua vocazione territoriale e nazionale;
4) “Sconfitta storica” delle destre del Psd e della Cds, incapaci di dare una alternativa e il rigetto, da parte dei portoghesi, di una campagna fatta anche di attacchi personali;
5) consolidamento delle forze di sinistra, Pcp BE e PAN;

I Portoghesi chiarisce Costa, “vogliono un nuovo governo del Ps per consolidare la prossima congiuntura elettorale”. E apre a una riedizione della gerigonça, pur con un Ps più forte.
Al tempo stesso apre al PAN e a Livre.
Lotta alla povertà, rinforzamento del Servizio Nazionale di Salute, lotta alla violenza domestica e alla violenza di genere, stabilità di impiego, e finanziamenti in formazione e ricerca scientifica, queste le linee guida del prossimo futuro PS, insieme alla difesa di una Europa più forte e più solidale “perché è in Europa che costruiremo il nostro futuro”.
Costa sottolinea il ruolo del Ps come Partito fondamentale del nuovo ordine costituzionale portoghese. “Ancora di più ancora meglio!”, conclude, aprendo alla nuova stagione della gerigonça portoghese.

23h40

È la volta di Rui Rio, Segretario del Partito Socialdemocratico, partito di centrodestra in Portogallo (anche se sembra a sinistra del Partito democratico italiano ndR).
Riconosce la vittoria di Costa e dei socialisti. “Ragioni esterne”, la crescita internazionale dell’economia, e “ragioni interne”, la responsabilità del partito nella venuta della Troika in Portogallo, tra le ragioni di Rio per giustificare la sconfitta. Anche i sondaggi tra i responsabili, per Rio, del risultato elettorale. “Nessun disastro”, comunque, al contrario di quanto si poteva immaginare prima della campagna. Un discorso in complesso sulle difensiva, ma Rio riconosce una “instabilità interna” del Partito provocata da ambizioni personali, nel quadro di una campagna comunque indirizzata a un rispetto istituzionale. Il PSD “ripete i risultati del 2015”, e si candida quindi all’opposizione e a una alternativa di governo per le prossime elettorali.

22h30

Discorso da vicepremier di Catarina Martíns, segretaria del Bloco da Esquerda. “Responsabilità” e “compromesso”, nel riconoscimento della vittoria relativa dei socialisti. Protezione dei diritti dei lavoratori e affermazione di una politica contro la precarietà. Protezione del Sistema pubblico di salute (messo in causa dalla Troika), finanziamento di investimento pubblico su politiche abitative e politiche ecologiche: queste le parole d’ordine di Martíns, messe sul tavolo delle prossime trattative di governo, forte di una vittoria elettorale che porta il Partito a un solido 8% (a risultati ancora non definitivi)

22h

Jerónimo de Sousa, Segretario Generale del Partito Comunista Portoghese, ammette sconfitta, in controtendenza con le altre forze di sinistra, attribuendola in parte a campagne denigratorie anticomuniste, ma sottolinea come il 6% sia un risultato che permette un al Partito di stare in partita per il prossimo governo e di rilanciarlo alle prossime elezioni.

21h30

A due ore dalla chiusura delle urne, prime proiezioni su dati definitivi del Ministero degli Interni.
Primo dato da considerare un’astensione record, con quasi il 47% di aventi diritto che non si sono recati alle urne.
Decisamente spostato a sinistra l’arco parlamentare, con vincitori e vinti che possono già essere determinati.
Senza dubbio vittoria per il Bloco de Esquerda, di Catarina Martíns che, nonostante l’appoggio per quattro anni al governo di Costa, ha fatto un’agguerrita campagna elettorale tutta puntata a riforme sociali e diritti individuali, e arriva all’8%. Vittoria ma a mezza bocca per António Costa, leader del Partito Socialista e attuale premier, che vede confermato il 38% delle scorse elezioni e non riesce quindi ad ottenere una maggioranza assoluta in Parlamento.
Sconfitti senza appello il CDS-Partido Popular di Assunção Cristas, partito di centro destra, che scende al 4,5%, così come la CDU (alleanza tra Partito Comunista e Verdi) che perde quasi il 3% dei voti attestandosi intorno al 5,5%.
Dato però estremamente rilevante per il futuro del governo portoghese è l’ingresso in forze nell’Assembleia da República di nuove forze politiche, come il PAN, partito ecologista di sinistra ma liberal reduce da un’ottima affermazione alle scorse Europee, e di Livre, partito di sinistra che finora non poteva contare su nessun deputato, ma con un’agenda di riforme sociali estremamente avanzata.
Sinistra dunque vincente, con due grossi partiti stabili, e varie forze minori